Spagna 2014 Quest' anno, la tournée
in Andalucìa è stata un po' sui generis. Innanzitutto, l'andamento
della stagione aveva fatto sì che, all'epoca in cui di consueto i
nostri dresseur lasciano le amate sponde per transumare in Spagna,
la vegetazione, e in particolare quella che a noi interessa, cioè il
frumento, fosse praticamente a zero, o quasi. Tanto che correvano
voci che alcuni agricoltori meditavano di procedere a una nuova
semina. Inoltre, il ritorno di Zèfiro, che il bel tempo rimena, si
preannunciava sensibilmente in ritardo rispetto all'usuale sua
tabella di marcia. Tali condizioni hanno influito da un lato sui
tempi evolutivi dell'annuale ciclo biologico delle pernici, che hanno
conservato oltre il solito il loro stile di vita invernale,
mantenendosi sovente in branco, e dall'altro sulle possibilità di
allenamento, e financo sulle scelte, dei preparatori, per lo meno
italiani. Poi, al momento delle gare, si è messo di mezzo anche il
maltempo, che ha insistito, salvo saltuarie e brevi tregue, per
l'intera durata delle prove, oltre due settimane. Basse temperature,
cielo quasi perennemente oscurato da nubi, vento forte e tutt'altro
che tiepido, pioggia, non intensissima, ma fitta, battente e
irriducibile. L'effetto è stato duplice: il ritardo e la mancanza di
rifinitura della preparazione, e le difficoltà in gara, talora
spiccate. Compito arduo per i cani maturi ed esperti, pressoché
improbo per i più giovani, salvo poche e lodevoli eccezioni.
I primi tre giorni sono
stati quelli di Marchena, sotto l'egida del Setter Club. Il primo
impatto, come del resto capita non di rado, e a maggior ragione
stavolta, è stato severo, in certi casi quasi scoraggiante. Crescita
dei grani alquanto difforme, terreni impegnativi, e, soprattutto,
abitudini del "pajaro” ancora natalizie, al punto che anche zone
che pure, verosimilmente, albergavano pernici in buon numero, si
mostravano avare di incontri, e comunque i cani esibivano spesso seri
problemi nell'ubicazione, nel contatto e nella indicazione del
selvatico. Ed erano oltremodo eccitati, dalla radura dei coltivi,
all'eccesso e al disordine nella cerca.
Nei tre giorni di
Marchena (o, ad esser precisi, di Paradas, dove erano
confortevolmente alloggiati giudici ed organizzazione) sono stato
incaricato di giudicare sempre nella stessa "finca”, Zarapico.
Una zona bellissima, con il notevole vantaggio di una eccellente e
saggia conduzione della prova da parte di un ottimo, gentile e
pazientissimo "Guarda”. I primi due giorni non sono stati facili,
né brillantissimi. Due cani entrati in classifica il primo, e
altrettanti il secondo, in entrambi i casi senza CAC. Il terzo giorno
- stessa "finca”, e stessi terreni - la situazione appare
completamente trasformata. Ciò è dovuto per l'appunto al fatto che
le "perdices”, sospinte da sensori interiori che regolano
meravigliosamente i loro bioritmi, hanno avvertito con largo anticipo
l'incipiente evolversi della stagione, e si sono accoppiate
spargendosi nel "trigo”. Tanti incontri, tanti cani in
classifica: vince, con CAC, il setter Magnum del Zagnis. L'allievo di
Richard Simeons disegna un percorso ideale, sempre sul vento, di
grande ampiezza e perfetta profondità, e si assicura un ottimo
punto. Vari altri soggetti mi suscitano ottima impressione: tra
questi, un pointer bianco-arancio condotto da Bourgeois, di nome
Dylan, che ha, a suo carico, l'unica pecca di una ferma senza esito,
ma per il resto è stato interprete di una eccellente prova, sotto
tutti gli aspetti. Magnum, al barrage, corsosi a Osuna, su un terreno
a mio avviso non felice, mi delude fortemente, non si vuole
impegnare. Pazienza, son cose che capitano.
La "gran busca” di
Marchena laurea il primo giorno due pointer: CACIT Picenum Zafir
(Bruni) e Riserva Boss (Taccon). Il secondo giorno unico CAC, e
conseguentemente CACIT, quello del setter Marzales Eufrate, condotto
da Bruni. Il terzo giorno barrage a due, in cui Magnum, come detto,
cede subito le armi a Notala della Vecchia Irlanda, di Baldoni.
Passate in un soffio le
tre belle giornate di Marchena, la carovana si trasferisce nella
vicina Osuna, al Villa Ducal, onusto di indicibili ricordi! Onusto
sì, gradevole e comodo altrettanto, ma con la wi-fi che non
funziona! Ragion per cui, il vostro cronista, per quanti sforzi
faccia, perde la possibilità di continuare a darvi notizie in
diretta.
Il 2 febbraio esordisco
subito con una "busca de caza”. Magnifico il posto, e bella la
gara. Giudico con Riccardo Rosa e il giudice francese Toulet, ottima
persona, ottimo giudice, gentile e cordiale. Una giornata decisamente
piacevole, con splendidi terreni, sole, bravi cani e tante, tante
pernici. Vince Filippo Mattei con il buon Cézane, Sanz e Guillame
piazzano altri ottimi allievi.
Nel frattempo, in "gran
busqueda”, schioccano i CAC di Desianensis Linux, Milady dei Mascii
e Rapace del Sole. Al barrage, uno dei pochissimi che sono riuscito a
vedere (non per mia pigrizia, credetemi) Rapace, non per sua colpa,
parte non bene, ma recupera celermente la posizione e sciorina un
turno stupendo, da par suo. Milady, dalla prorompente azione, macina
terreno con baldanza fino ad esagerare. Linux fa un barrage
superlativo, apparentemente impeccabile, ma, al momento di chiudere,
si mostra ormai fuori dalla portata dei richiami del suo conduttore.
Risultato: CACIT a Rapace e Riserva a Milady. Questo esito, credo che
contribuisca, insieme con gli altri di questi giorni, a porre le basi
per le ormai prossime scelte del C.T. Bonacina.
E passiamo al giorno
successivo, lunedì 3 febbraio. Si parte tardi, troppo tardi.
Dobbiamo fare molta strada, tornare a Paradas, anzi, addirittura
oltrepassarla. Un lungo viaggio, durante il quale si scatena anche un
intenso temporale, che ci obbliga a fermarci. Insomma, la gara inizia
a un'ora in cui non dico che sarebbe dovuta finire, ma quasi. Tra
l'altro si va in una zona in cui i collegamenti si palesano subito
piuttosto problematici, e gli incontri si fanno forse troppo
desiderare. Morale della favola, si termina a buio pesto.
Comprensibili i rimpianti e le recriminazioni di un paio di
conduttori, specie uno, che si vedono negato il punto per motivi di
invisibilità delle pernici a causa delle tenebre (e si consideri che
qua fa buio dopo le 7 di sera!). In conclusione, chiudiamo con
quattro cani in classifica, tutti all' Eccellente. Sono, nell'ordine,
i pointer Igor di Girandola, Talù di Nuziata, Figaro di Girandola, e
il setter Cromo di Sanna. Una sola batteria ha il CAC, che si
trasforma automaticamente in CACIT: Camerata, setter di Targetti. Mi
riferiscono, unanimemente, coloro che hanno assistito, che il pupillo
di Lello Lamberti ha squadernato una prestazione di livello
decisamente alto.
Martedì 4 febbraio,
terzo e ultimo giorno a Osuna (peccato, wi-fi a parte si stava così
bene!). Premessa: i terreni di Osuna sono, e non lo dico certo per
quelli che li conoscono bene, quanto di più bello e coinvolgente si
possa immaginare. In una parola: la sublimazione del trialer.
Tuttavia, può capitare di ritrovarsi, pur nell'amplissimo respiro
degli orizzonti (quelli che Chelini definì, in altra epoca e altro
contesto, gli infiniti orizzonti della grande cerca), di ritrovarsi,
dicevo, in un fondo che potrebbe condividere il nome con un famoso e
celebrato, nonché costosissimo, vino toscano: una sassicaia! Se si
aggiunge che una parte dei terreni sono, per motivi logistici,
inaccessibili, ecco che le difficoltà diventano senz'altro non
marginali. Al tal segno che un paio di richiami, tra cui quello di
Camerata, di nuovo protagonista di splendido turno, risultano
purtroppo materialmente ineffettuabili. Vince con la qualifica di
eccellente un pointer, Gari, condotto da Montes, molto interessante:
galoppo decisamente di buon livello, azione impetuosa di grande
tensione e continuità, cerca nella grande nota. Vietano il rilascio
del CAC la mancata constatazione della presa di punto, e una licenza
a fine turno. A seguire, il setter Jort, di Forti, con l'Eccellente,
e il pointer Geri, di Montes, con il Molto Buono.
In questa stessa
giornata, sono quattro i CAC di batteria: i pointer Dora de los
Ponjales (Garcia Vicent) e Mosè del Sargiadae (Girandola) e i setter
Buk (Lombardi) e Marzale's Eufrate (Bruni). Il barrage, disputato, se
non erro, a Jerez, decreterà la vittoria di Mosè, con Riserva a
Buk.
A notte, trasferimento a
Chiclana de la Frontera, con mio, come di moltissimi altri,
alloggiamento all' hotel Iberostar Andalucìa Playa. Gran comfort,
ma, ahimè, ancora difficoltà insormontabili con la wi-fi! Penso che
la rete wireless, negli alberghi, sia ancora, incredibilmente, non
dico una chimera, ma comunque una speranza un po' aleatoria. L'unica
soluzione sicura, a tutt'oggi, rimane la connessione via cavo in
camera. Chiusa la parentesi.
Il primo giorno delle
grandi gare di Jerez riserva una imprevista, quanto indesiderabile,
sorpresa. Il grande, tradizionale, ma lentissimo, raduno alla Cruz
del Pedroso si svolge sotto un acquazzone incessante. Per tale
motivo, dopo lunghi e contrastanti conciliaboli, viene alfine deciso,
sia pure a malincuore, l'annullamento della gara per impraticabilità
del campo.
L'indomani, arriva la
seconda delle uniche due giornate di sole, o solicello; comunque con
vento e temperature invernali. Sono alla Peñuela:
bei terreni, alcuni con pendenze accentuate, e buona presenza di
pernici. Vince la batteria Upper della Cisa, pointer chiaramente di
classe, condotto da Maggiolo, che piazza anche il setter Or al
secondo posto. Ci sono, quel giorno, quattro cani, tutti e quattro
pointer, con CAC, che, al barrage, si classificano nell'ordine:
Cucca's Merilin (Fernadez), Igor (Girandola), Luca dei Scaini
(Traina) e Bito (Aragon).
Siamo già all' ultimo
giorno di gare, vigilia di Coppa. Alcuni cani, già in squadra, se ne
stanno a riposo, o alle ultime rifiniture. A me tocca una batteria di
"busca de caza”, in terreni quasi impossibili. Vediamo qualche
cane buono, ma non riusciamo a metterne nessuno in classifica. Faccio
peraltro la conoscenza, come collega di giuria, di Leonardo Ramirez,
ottimo giudice, e persona gentilissima, la cui piacevole compagnia mi
aiuta molto a lenire la delusione per una gara dall'esito non
brillante.
In "gran busca” CACIT
a Demon, di Bourgeois, Riserva a Zar delle Furie dei Biagioni, di
Nuziata, CAC a Full di Simeons.
La mattina di sabato 8
febbraio basta aprire la finestra per capire che questa Coppa Europa
nasce sotto non propizia stella: oceano imbestialito, in preda a
temibile burrasca, vento da non reggersi in piedi, con gli alti
palmizi piegati come fuscelli, e acqua a volontà. La presentazione
delle squadre è a Paterna de la Ribera. Al coperto, meno male, così
ci salviamo dalle intemperie, ma la poca luce impedisce di fare foto
decenti a chi non è dotato di apparecchi fotografici professionali.
Si intrecciano, nella folta platea, considerazioni, previsioni,
pronostici, si consultano febbrilmente il catalogo (che, ahinoi, non
riporta le genealogie) e l'elenco dei turni delle due giornate. Ma
ben presto ci accorgeremo che la realtà cozza violentemente con le
valutazioni tecniche, a causa delle non favorevoli condizioni
meteo-ambientali. Io posso solo dire che il nostro C.T. Giuseppe
Bonacina (e posso dirlo con sufficiente cognizione di causa,
essendogli stato abbastanza vicino in questi giorni) ha operato nel
migliore dei modi, con competenza, dedizione, attenzione, capacità,
obbiettività, serenità. La squadra è ottimale, e le sue scelte,
che scaturiscono dai dati del campo, sono indiscutibili. La squadra
nazionale italiana è composta da, in ordine alfabetico: Desianensis
Linux, setter maschio bianco-nero, nato nel 2008 da Bobet di Loro
Piceno e Asia di Valpanaro (Palaziensis Rambo), allevatore e
proprietario Lidio Riva, conduttore Ernesto Pezzotta; Mosè del
Sargiadae, pointer maschio bianco-nero, nato nel 2010 da Admiral del
Sargiadae e Indiana del Sargiadae (Milord di Groppo), allevatore
Silvio Marelli, proprietario Luigi Parpajola, conduttore Stefano
Girandola; Picenum Zafir, pointer maschio bianco-nero, nato nel 2009
da Kaster e Picenum Rosy (Picenum Layos), allevatore Americo
Procaccini, proprietario Sergio Milia, conduttore Davide Bruni;
Rapace del Sole, setter maschio bianco-nero, nato nel 2009 da Orio e
Hunac del Sole (Today), allevatore Ivo Geminiani, proprietario Paolo
Scudiero, conduttore Rodolfo Lombardi. Riserve: Felix di Loro Piceno,
setter maschio bianco-nero, nato nel 2007 da Bigjim e Fiera (Fiero),
allevatore Sandro Pacioni, proprietario Giuseppe Anania, conduttore
Angelo Testa; Hollywood del Sargiadae, pointer maschio
bianco-arancio, nato nel 2008 da Dux del Sargiadae e Jaga (Hardy du
Bois des Pèrches), allevatore Silvio Marelli, proprietario Lidio
Riva, conduttore Severino Traina.
Sulla carta, le due
formazioni più forti e temibili appaiono la Spagna, che schiera uno
squadrone, con i setter Leioandi Ciro e Chicago del Baldìo, e le
pointer Cucca's Merilin e Dora de los Ponjales, e la Svizzera, che
confida sui setter Hectore e Nitro del Zagnis, e sui pointer El
Cordobes e Four Roses.
Terminato il cerimoniale,
si procede a un laboriosissimo trasferimento sui campi di gara. Siamo
tutti, purtroppo, vecchi lupi di Coppa, e perciò ci mettiamo
pochissimo a capire che non sarà, quella che stiamo vivendo,
un'edizione memorabile. Per due motivi: innanzitutto il tempo, quasi
impossibile, e poi la scelta dei terreni, lasciatemi dire, poco
felice. Terreni ondulati, in alcuni punti decisamente troppo
ondulati, non amplissimi, lontani un miglio, e forse più, dalla
"carretera” dove è stato improvvidamente relegato il pubblico,
in preda a forte delusione e sconcerto. Diciamo subito che io, come
molti, se non tutti, gli altri, ho visto niente, dicesi niente, di
ciò che è accaduto in gara. Nemmeno mezzo dei complessivi ventuno
turni. Cosa, a mia memoria, mai successa nelle ormai tante Coppe cui
ho assistito. E questo, comprensibilmente, è fonte di grave
disappunto. Secondo me, quando si organizza una Coppa Europa, e si
scelgono i terreni su cui correrla, la primissima cosa, impegnativa e
categorica, di cui ci si deve preoccupare, è la visibilità, lo
spettacolo. La Coppa non è un fatto privato, né una gara qualsiasi.
E' la Coppa Europa! In primis uno spettacolo, da offrire a tanti
appassionati che hanno fatto migliaia di chilometri per assistervi.
Queste mie considerazioni diventeranno ancor più incredule e amare
nei giorni seguenti, quando mi troverò a giudicare la Gara di
Eccellenza, prima, e il Campionato europeo Pointer, poi, in zone
magnifiche, stupende, e adattissime a disputarvi una Coppa Europa!
Mah! Non so. Forse la scelta è stata dettata da ragioni
logistico-organizzative che non conosco, ma resta il fatto che la
disillusione è stata profonda.
Di tutto ciò che è
successo, le uniche cose che sono riuscito a sapere sono dovute a
notizie parziali, non sempre chiarissime, e frammentarie, talora in
parte discordanti. Il primo giorno, la nazionale italiana cala i due
pointer: Zafir al primo turno, e Mosè al nono. L'alunno di Bruni
parte bene e si impegna subito in un'eccellente azione, con cerca a
tutto campo. A un certo punto, all'estremità destra, il pointer
scompare dietro a un rudere, celandosi per un attimo alla vista del
conduttore, che corre per riprendere il controllo e portare in
avanti il cane. Il quale gira ottimamente e comincia a riportarsi
verso sinistra. Purtroppo, in quegli istanti, s'invola una coppia,
forse già superata, che induce a previsioni negative. E così
puntualmente avviene: Zafir è fuori. Per quanto riguarda Mosè,
costui si impegna in una grande nota, ferma sul lato destro senza
esito. Poi, rilanciato, porta a termine un turno spettacolare, che
gli varrà non uno, ma ben due richiami, a riprova di quanto sia
stata formidabile la sua prestazione. Purtroppo, il desiato incontro
non ci sarà, e così anche per Mosè nulla di fatto. Tra l'altro,
corre l'obbligo di riferire che, essendo insufficienti i terreni, per
portare a termine la gara (eppure dieci turni e mezzo non sono poi
tanti!) occorre ripartire da capo! Evenienza mai bella anche in una
gara normale, sia pure a pernici, ma addirittura deplorevole in una
Coppa Europa!
Al peggio non c'è mai
fine. E così, il secondo giorno di Coppa si presenta, fin dalle
prime ore del mattino, ancor più fieramente avverso del primo.
Pioggia continua, senza un minuto di tregua, e visibilità ridotta ai
minimi termini: non dico dalla strada, ma anche sul campo! Ancor più
intricate, e tutt'altro che facili da capir bene, le vicende dei
nostri due setter, Rapace al quattordicesimo, e Linux al diciottesimo
turno. Sembra di poter dire che Rapace, in un turno magnifico, si
aggiudica punto sulla destra. Rilanciato verso il lato opposto
scompare alla vista del conduttore a causa di un avvallamento. Pare
che il cane possa essere in ferma, e dunque Lombardi, sollecitato
anche dal giudice d'ala, si affretta a sincerarsi. Sfortunatamente,
Rapace, nel frattempo, non essendo in ferma, prosegue la sua azione e
ritorna verso destra, per cui si viene a creare una malaugurata
perdita di contatto che lo porterà fuori controllo. Questa, almeno,
è l'interpretazione dei fatti che ho potuto tentare di ricostruire
da diverse testimonianze. Quattro turni dopo, Linux si slancia
anch'egli in una grande azione. Finché, all'estrema destra, il
setter va in ferma. Con il conduttore ancora a distanza vola una
coppia, che il cane non vede, per cui, dopo un po', riprende
spontaneamente l'azione. E così svaniscono definitivamente le nostre
residue speranze di poter mettere anche uno solo dei nostri alfieri
in classifica. Per il resto, circolano voci incontrollate che solo la
sera, all'Hotel Iberostar Royal Andalus (dove siamo stati nel
frattempo trasferiti, e dove, finalmente, la rete wireless funziona a
perfezione), al momento della lettura della classifica e delle
premiazioni, si riveleranno sostanzialmente veritiere. La vittoria
individuale è appannaggio di Cucca's Merilin, la pointer condotta
dal bravissimo Pablo Fernandez. Merilin è una pointer bianco-arancio
italianissima, allevata dal Dottor Guglielmo Cuccarollo. Nasce nel
2010 da Wolf, celebre figlio del sommo Titan e della indimenticata
campionessa Kendy, prole di Lampo, da Alicante della Cisa, e di Asia
dell'Elvo, da Ribot della Noce. La madre di Merilin è la grandissima
fattrice Isabo' del Sargiadae, madre anche di Dux e di Ether, nonché
sorella di Impero e di Indiana (madre di Mosè). Isabo' nasce da
Milord di Groppo e Fannì del Nocino, figlia del grandissimo
Clastidium Fauno e di Romina, sorella di Ribot e Ronaldo. Come si
vede, un pedigree straordinario. Seguono in classifica due cani
francesi, uno di Maudet e uno di Bourgeois, e un cane della Serbia,
ma anch'egli italianissimo di nascita, Veteran della Vecchia Irlanda,
allevato e condotto da Giorgio Baldoni. La Coppa è così, alti e
bassi, e risultato sempre incerto e imprevedibile, legato per lo più
ai casi della fortuna. E si può tranquillamente perderla anche con
una squadra fortissima come la nostra, impeccabilmente selezionata.
Archiviata la Coppa 2014,
è la volta della Gara d'Eccellenza. E, come ho detto sopra, mi
ritrovo a giudicarla, presidente di giuria Mario Agosteo, e con Dusko
Sormaz, in una "finca” che non conoscevo, e di cui ignoro, o non
ricordo, il nome, assai lungi dal Pedroso, oltrepassata Medina
Sidonia, che è letteralmente le sette meraviglie. Terreni a perdita
d'occhio, con ampie e solide strade rettilinee che la attraversano
intersecandosi: condizioni ottimali, ideali che avrebbero assicurato
alla Coppa ben altra riuscita. Assistiamo a una bella gara, vinta con
il CAC dal setter Full, di Simeons.
Nelle altre batterie ci
sono tre CAC, a Eugubium Figaro, pointer di Girandola (CACIT),
Chicago del Baldìo, setter di Garcia Rico (Ris.CACIT), e Rapace del
Sole, setter di Lombardi.
Al mattino seguente siamo
al Campionato europeo grande cerca pointer. In giuria con Andreas
Rogger (presidente) e Gabriel Ayesta. E c'è subito una gradevole
sorpresa: la mia batteria si corre sui magnifici terreni del
"Guerra”, dove si corse la precedente Coppa Europa andalusa, nel
2006. Inutile dire che anche qui ci sarebbero stati i presupposti
ideali per una Coppa sensazionale, e ben visibile a tutti. Pernici in
abbondanza, pressoché per tutti, e vegetazione perfetta. I cani
italiani, oggi, sono quattro, dei sette magistralmente prescelti
dall' illustre CT Ing. Americo Procaccini: Cleo della Cervara, Mosè
del Sargiadae, Igor (condotti da Girandola) e Boss (condotto da
Taccon). Vediamo un po' più in dettaglio le loro performance. Boss
fa un ottimo turno, esibendo a piene mani quella sua favolosa qualità
che promana da tutti i pori. Sarà richiamato, ma purtroppo subendo
un infortunio al posteriore destro, che spero non grave. Igor sembra
molto in palla. Si aggiudica subito un bel punto in stile ed ottima
espressione. Rilanciato prosegue ottimamente e va di nuovo in ferma.
Stavolta, al frullo della coppia fa due passi. Rilanciato ancora
ferma per la terza volta. Le pernici partono quando il conduttore non
è ancora sul cane, e questo ne approfitta per fare diversi passi in
più di due. Mosè, impegnato su un terreno apparentemente ideale, ma
invece molto insidioso per il fondo pesantissimo, sciorina
ugualmente, in virtù del suo giovanile ardore e della sua
straripante prestanza atletica, un turno di alto livello per
movimento, azione e cerca. Si aggiudica punto, preso quasi in
extremis con rimarchevole e lodevole prontezza di riflessi. Nel
prosieguo, sul lato sinistro, si palesa una pernice sottovento al
lacet, che lo penalizza, per cui alla fine sarà in classifica col
terzo Eccellente. Cleo, che deve completare, dopo una prima parte di
turno di livello molto alto, quasi allo scadere va a prendersi un
punto all'estremità sinistra, con rimarchevole decisione.
Sopraggiunge Girandola che invita la sua pupilla a guidare, e lei lo
fa in modo egregio, con una ostinata e tenace guidata, fino a che,
dopo qualche decina di metri, le pernici si decidono a volare.
Perfettamente corretta a frullo e sparo: 1° Ecc CAC. Si è infatti
trattato di una azione superba, e sagace, a coronamento di una prova
eccellente da tutti i punti di vista. Al secondo posto, con la
Riserva di CAC si piazza Attila, l'elegante allievo di Baldoni
battente bandiera Serba. Sfoggia il consueto bel galoppo, con bel
portamento di testa, e si aggiudica ben tre punti, uno nel turno, e
due nel completamento. Se avesse esteso di più un paio di lacet
avrebbe potuto probabilmente contrastare la vittoria a Cleo. Dato che
nell'altra batteria non ci sono CAC (primo Eccellente Picenum Zafir)
le qualifiche della nostra si trasformano d'ufficio in CACIT e
rispettiva Riserva.
Seconda giornata di
Campionato, stessi terreni e stesse giurie, con scambio dei
concorrenti. Gli italiani che passano al vaglio della nostra batteria
sono quindi Picenum Zafir e Zivago, e la femmina Milady dei Mascii.
Zivago ferma senza esito, poi s'impegna bene, nonostante la
pesantezza del terreno, ma successivamente, all'estrema sinistra, gli
vengono addebitati pesanti dubbi sul consenso, che lo portano
all'eliminazione. Zafir realizza un buon punto in stile poco dopo la
partenza. Si cambia terreno, ma dobbiamo immediatamente desistere,
causa la sua assoluta impraticabilità per cani, conduttori e giuria.
Portato su altro terreno, il cane conferma le ottime note, ma, a un
tratto, in piena azione, al frullare di allodole, emette due-tre
sommessi scagni, e viene eliminato. Milady fila via che è un
piacere, ma elude un consenso e tarda a farsi legare.
Ci sono almeno due turni
di grandissimo spessore. Uno è quello di un pointer francese,
Elliot, condotto da Bourgeois. Francese, ma con robustissima
componente genealogica italiana. Infatti credo che sia un figlio di
Mistral del Sargiadae per una figlia di Titan. Azione continua di
buon ritmo, cerca ampia e regolare e due ottimi punti, presi e
risolti in grande stile di razza. Ma la ciliegina sulla torta è
quella della Queen tou Giappou, femmina di allevamento greco ma di
proprietà russa. Tiene il campo e il vento in maniera meravigliosa,
con azione spasmodica a ritmo vertiginoso. Esplora alla perfezione
l'immenso campo di gara, e alla fine prende un gran punto: 1° Ecc
CAC, con Riserva assegnata ad Elliot.
Una nota a pie' di pagina
la voglio dedicare a un cane della équipe greca, Ranger del
Sargiadae, appartenente a Vasilios Sakantanis, e condotto da Paris
Eschini. Su terreno allentatissimo mantiene il suo galoppo facile
veloce e redditizio, con ottimo portamento di testa. Mentre si porta
verso il lato destro, si vedono partire, molto avanti, alcune
pernici. Ranger, che non le ha neppure viste, prosegue imperterrito.
Dentro di me mi dico: ora, quando tornerà verso sinistra, più in
profondità, voglio vedere se dà segni sulla calda. Manco a dirlo,
appena giunto nella esatta direzione, Ranger scatta in ferma. Mentre
il conduttore si appresta a raggiungerlo, parte un'altra coppia, a
notevole distanza. Ranger rimane per un po' in ferma, con ogni
probabilità senza vedere le pernici, e poi riprende l'azione. Dopo
lunga disamina del fatto, di non immediata e facilissima
interpretazione, la giuria, attentamente e accuratamente valutata e
soppesata la faccenda, propende per l'eliminazione.
Nell'altra batteria
grande exploit di Mosè del Sargiadae che conclude il richiamo con un
gran punto. Quindi ci dovrà essere il barrage con Queen per
l'assegnazione del CACIT. Dopo bella lotta, il maschio se lo
aggiudica, lasciando la Riserva alla femmina.
In definitiva, questo
campionato, corsosi quasi interamente, per entrambe le giornate,
sotto la pioggia (peraltro nettamente più abbondante e intensa al
"Tabajete” che al "Guerra”), si conclude con una piena
vittoria del nostro allevamento. Questo avvenimento, di così grande
importanza, meriterebbe di essere narrato e commentato con enfasi
ancor maggiore. Ma siccome, recentemente, qualcuno mi ha tacciato di
"usare troppi paroloni” mi fermo qui.
Aggiungo che, in
contemporanea con il Campionato pointer di grande cerca, si è svolto
il Campionato setter di prova a starne, dove la squadra italiana,
egregiamente selezionata dal CT Fabbricotti, ha conseguito una
bellissima vittoria.
L'indomani è il giorno
della mia partenza. Visto che ho l'aereo non presto, ne approfitto,
prima di incamminarmi verso Siviglia, per seguire, sempre al Guerra,
alcuni turni del Campionato setter di grande cerca. In tempo per
vedere due magnifici turni, di Besinos Panthos, Grecia, e di
Camerata, Italia. Ognuno potrà leggere su internet i risultati
completi di queste ultime prove, grande cerca setter e prova a starne
pointer, al pari, del resto, di tutte le altre. Mi spiace che in
questi due campionati il successo dei nostri cani non sia stato pieno
e completo, come avrebbero meritato cani, allevatori, proprietari e
conduttori, e, non ultimi, i due bravissimi e scrupolosi
selezionatori, Crudeli per la SIS e Bonfante per il PCd'I. In ogni
caso, l'onore dell'allevamento italiano, e l'operato dei due
eccellenti Commissari Tecnici, ne escono a testa alta.
Mentre volo verso Roma
lontana, ripenso a questi sedici giorni trascorsi in questo sempre
affascinante angolo d' Europa. Il suo fascino, in effetti, è sempre
grande, e intatto, salvo che per una cosa. In questi ultimi anni,
sono cresciute come funghi le "pale eoliche”. Ce ne sono,
purtroppo, per ogni dove. Moderni eredi degeneri dei giganti
donchisciotteschi, a stuprare orrendamente un paesaggio che non se lo
meritava.
Oltre a questo, facevo
mentalmente un bilancio cinofilo. Ci sono state cose molto belle, e
altre assai meno. Cani che sono emersi, ed altri meno. Ci saranno
uomini felici, altri tristi, alcuni soddisfatti e raggianti, alcuni
delusi. Ma che ci volete fare?... C'est la vie! O meglio, asì
es la vida!
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